L’Organizzazione Mondiale degli Stati ha ricevuto l’invito di inviare una delegazione in Venezuela in occasione delle elezioni presidenziali del 20 maggio 2018.

Il Presidente Eugenio Lai ha raccolto l’invito e ha inviato in Venezuela dal 18 al 23 maggio 2018 la seguente delegazione: Alfredo Maiolese, Segretario Generale, Antonello Secchi, Responsabile del Ministero della Giustizia, Antonio Pappalardo, Consigliere del Presidente per la Sicurezza e la Pace.

Va premesso che:

-le elezioni presidenziali sono state indette dall’Assemblea Costituente, organismo creato dal Presidente Nicolas Maduro, e non dalla CNE Consiglio Nazionale Elettorale, unico organismo riconosciuto dalla Costituzione venezuelana;

-alcuni partiti venezuelani hanno invitato la popolazione a non votare in quanto le elezioni erano illegali e illegittime;

-solo quattro si sono candidati, Henri Falcon, Javier Bertucci, Luis Alejandro Ratti, Reinaldo Quijada, al fine di non lasciare campo libero a Maduro;

-gli Stati Uniti, Canada, molti Paesi latino-americani e l’Unione Europea hanno dichiarato di non ritenere valido il voto in quanto le elezioni sono illegali e illegittime;

-Cina, Cuba, Russia e Iran, invece, si sono schierate a fianco di Maduro.

 

Il giorno delle elezioni, poco prima della loro chiusura, il New York Times ha pubblicato i seguenti sondaggi: votanti 17,02%; Falcon 27,6%, Maduro 16,7%.

In una Caracas deserta, come gran parte del Paese, si sono recati alle urne, secondo i dati forniti dal Governo, il 46 per cento dei 20 milioni aventi diritto al voto, anche se Reuters, alle 18, quando si sono chiusi i seggi, registrava un’affluenza del 32,3 per cento.

La delegazione dell’Organizzazione Mondiale degli Stati ha visitato alcuni seggi elettorali in Caracas e Maracai, rilevando quanto segue:

il voto è avvenuto con sistema elettronico: l’elettore, dopo essere stato identificato, pone il suo pollice, precedentemente immerso nell’inchiostro,  in una macchina che trasmette i suoi dati ad un’altra macchina, posta all’interno della cabina elettorale;

nella cabina elettorale l’elettore seleziona il numero di attribuzione del candidato scelto;

la macchina emette un biglietto stampato con la sua preferenza;

l’elettore si porta all’esterno della cabina elettorale e imbuca il biglietto in una scatola di cartone a comprova della sua votazione;

successivamente viene fatto un altro controllo manuale di identificazione attraverso l’impronta digitale del votante, che viene applicata in una registro cartaceo, numerato progressivamente.

Gli osservatori hanno potuto verificare che il voto non era segreto in quanto sarebbe stato facile risalire all’elettore e quindi ricattarlo.

Al termine dello spoglio dei voti, stante ai risultati comunicati dal governo, è risultato vincitore Nicólas Maduro  con il 67% dei consensi, con una non certa partecipazione popolare del 47,02%.

Falcon in una conferenza stampa ha denunciato brogli elettorali. Ha riferito, mostrando fotografie, che all’esterno dei seggi, vi erano tende rosse, che distribuivano buoni per acquisto di derrate alimentari per chi avesse votato Maduro.

Il rettore principale del Consiglio Nazionale Elettorale venezuelano, signor Luis Emilio Rondon, ha disconosciuto il risultato elettorale.

Gli osservatori hanno potuto verificare la veridicità di tali affermazioni, risultando peraltro poco verosimile il dato dell’affluenza in quanto a qualsiasi ora della votazione le urne risultavano quasi deserte. Distribuire buoni acquisto di derrate alimentari ad una popolazione che vive con circa due dollari al mese, risulta particolarmente condizionante.

Di fronte alla fame si perde qualsiasi dignità.

Maduro ha conquistato per la seconda volta la presidenza del Venezuela in una tornata elettorale che la maggioranza dei Paesi latinoamericani e occidentali non riconosce e considera priva di garanzie democratiche.

Il dittatore venezuelano resterà in carica altri sei anni.

Alle ultime elezioni l’indice dei votanti era stato dell’80 per cento. L’unico avversario di peso, Henri Falcón, ex chavista e candidato con un partito di ispirazione socialista, ha ottenuto 1,8 milioni di voti e ha contestato il risultato.

Lo considera “illegittimo”. I suoi consiglieri e attivisti presenti ai seggi hanno denunciato oltre 350 irregolarità che sono state accolte con freddezza dal Tribunale Elettorale.

Sono state scattate fotografie di gente che mangia direttamente dai sacchetti dell’immondizia. Spesso si sente nella zona de La Cota un puzzo maleodorante di cani, gatti e ratti.

Dapprima nelle famiglie più povere si fanno mangiare i bambini, poi le persone anziane.

Al fine di alimentarsi molti cittadini si mangiano cani e gatti.

Si moltiplicano le file di molte persone davanti ai ristoranti per raccattare il cibo che avanza.

Sino al 2015 si era a conoscenza che nel Venezuela morivano per mano della criminalità oltre 28.000 persone all’anno, in specie nella zona di Bello Monte in Caracas.

Da quell’anno sono scomparse tutte le statistiche sul fenomeno allarmante della criminalità.

Per le strade, sia di giorno che di notte, girano motociclette con due persone a bordo, chiamate “colectivos”, armate, criminali, usciti dal carcere per intimidire la cittadinanza, spalleggiate dal regime.

I pochi turisti, che si recano ancora in Venezuela, non possono girare da soli, perché vengono aggrediti e spogliati di orologi e cellulari, se non addirittura ammazzati.

Vi sono 300 prigionieri politici, di cui 5 minorenni, e 202 persone assassinate per motivi legati alla mancanza di cibo, di medicine e di sicurezza.

Il sistema sanitario è distrutto, mancano le medicine, gli ospedali sono insufficienti per qualsiasi assistenza, molte donne partoriscono per terra, molti anziani sono morti facendo la coda per mangiare e 300.000 bambini moriranno per fame (dati Caritas).

Si registrano scomparse di neonati e bambini, che vengono venduti o usati per trapianti di organi.

La giustizia non è garantita, la corruzione ha contaminato ormai tutti gli apparati dello Stato, che sono controllati dal regime, che non permette il corretto funzionamento delle Istituzioni.

Alle frontiere le forze di polizia del regime operano con il contrabbando, per acquisire ogni genere, che sarà venduto al mercato mero.

La Croce rossa venezuelana, nonostante questa grave situazione in ogni settore, non è mai intervenuta con gli strumenti che le sono propri.

Nell’aeroporto della capitale di Caracas si vedono pochi areoplani, mancando quasi tutte le principali compagnie aeree.

Caracas, che conta alcuni milioni di abitanti, è circondata da colline strapiene di “cherros” (le favelas brasiliane), abitate dalla popolazione indigente, che vi risiede da oltre 50 anni, in condizioni di estrema precarietà, sotto la soglia dell’assoluta povertà.

Le disgrazie del Venezuela sono iniziate nel momento in cui Chavez ha stretto accordi internazionali speciali con Cuba accettando i loro medici, i loro insegnanti, che erano soprattutto discutibili,

soprattutto sul segreto Nazionale, vero e proprio cavallo di Troia per scardinare il sistema economico venezuelano.

La finalità era quella di impoverire al massimo la popolazione che sarebbe stata così più vulnerabile e sottomessa.

Maduro trionfa in un Paese ridotto alla fame, con rischio di cannibalismo, con quattro milioni di persone fuggite all’estero, senza più medicine, ospedali al collasso, un indice di mortalità del 40 per cento, la produzione di petrolio ridotta al minimo, continue interruzioni di energia elettrica, fabbriche chiuse per la mancanza di materie prime e un’inflazione che quest’anno potrebbe raggiungere un tasso del 8-10 mila per cento.

Ormai in Venezuela si lavora con la droga e molti poliziotti e militari tollerano, se non addirittura fanno parte dei vari cartelli criminali.

Il cartello criminale dominante è “Cartel de lo Sole”, che non viene minimamente contrastato dalle forze di polizia. Cabello Diosdado, capo di questa cartello, è stato già individuato e indagato dalla DEA, organismo antidroga degli USA.

Due nipoti di Maduro sono in carcere negli Stati Uniti per traffico di droga.

La quantità di moneta ufficiale, il Bolivar, con la quale una volta si acquistava un’autovettura, oggi è appena sufficiente per comperare un caffè.

Solo lo Zimbabwe di Robert Mugabe aveva fatto peggio.

 

Il partito al potere ha mobilitato i suoi militanti che vicino, e spesso davanti ai seggi, hanno richiesto il “Carnet de la Patria”, la tessera annonaria, che garantisce gratis un minimo di prodotti alimentari, talvolta marci, come dimostrazione di fedeltà.

Se voti bene, quindi Maduro, potrai ancora mangiare. A chi ne era sprovvisto l’hanno promessa In cambio, ovviamente, del voto.

La pressione è stata sfacciata, violando una delle regole più elementari delle elezioni. Maduro ha respinto le proteste per questa massiccia intromissione: le considera “acquisite”.

Luis Zapatero, l’ex primo ministro spagnolo, l’unico tra i 160 osservatori internazionali invitati dal governo, ha giudicato in modo positivo l’andamento del voto.

In un seggio è stato aggredito dalla popolazione che gli ha lanciato alcune bottiglie d’acqua.

L’assenza alle urne anche nei quartieri considerati roccaforti del regime è il segno più tangibile del distacco della stessa base elettorale da Maduro. Il presidente aveva invitato tutti a votare con uno slogan inequivocabile: “Voto o balas”, “Voto o pallottole”.

Falcón, quale ex militare, si è invece appellato alle Forze Armate chiedendo garanzie per lo svolgimento di una competizione corretta.

In una tale dittatura forte da oltre 20 anni, non vi è stata una vera opposizione, per cui non si può non ritenere che essa abbia svolto un ruolo di agevolazione del regime al potere.

Per il Venezuela non cambia nulla. Anzi, la situazione è destinata a peggiorare.

L’Organizzazione Mondiale degli Stati, letta la presente relazione della delegazione, rivolge un vivo appello alle Nazioni Unite, all’Organizzazione degli Stati Americani, all’Unione Europea, al Gruppo di Lima, alla Croce Rossa Internazionale, agli Emirati Arabi e a tutti gli Stati democratici del Mondo, di intervenire urgentemente con misure eccezionali per salvare la popolazione venezuelana da un vero e proprio genocidio, e da un rinnovato olocausto.

 

Caracas, 23 maggio 2018

 

 

Subject: Report on the presidential elections of 20 May 2018 and the social situation in Venezuela.

 

The World Organization of the States received an invitation to send a delegation to Venezuela for the presidential elections of 20 May 2018.

The President Eugenio Lai accepted the invitation and sent the following delegation to Venezuela from 18 to 23 May 2018: Alfredo Maiolese, Secretary General, Antonello Secchi, Minister of Justice, Antonio Pappalardo, Advisor to the President for Security and Peace.

It must be stated that:

– the presidential elections were called by the Constituent Assembly, a body created by President Nicolas Maduro, and not by the CNE National Electoral Council, the only body recognized by the Venezuelan Constitution;

– some Venezuelan parties have invited the population not to vote because the elections were illegal and illegitimate;

– only four candidates, Henri Falcon, Javier Bertucci, Luis Alejandro Ratti, Reinaldo Quijada, in order not to leave the field open to Maduro;

– the United States, Canada, many Latin American countries and the European Union have declared that they do not consider the vote valid because the elections are illegal and illegitimate;

– China, Cuba, Russia and Iran, on the other hand, have lined up alongside Maduro.

On election day, just before their closure, the New York Times published the following polls: voters 17,02%; Falcon 27.6%, Maduro 16.7%.

In a deserted Caracas, like most of the country, 46 per cent of the 20 million eligible to vote went to the polls, according to data provided by the Government, even if Reuters, at 18, when the seats were closed, had a 32.3 percent turnout.

The delegation of the World Organization of States visited some polling stations in Caracas and Maracai, noting the following:

the vote took place with an electronic system: the voter, after being identified, places his thumb, previously immersed in ink, in a machine that transmits his data to another machine, placed inside the voting booth;

in the electoral booth the voter selects the number of attribution of the chosen candidate;

the machine issues a ticket printed with its preference;

the voter goes outside the voting booth and picks the ticket into a cardboard box to prove his vote;

then another manual identification check is carried out through the voter’s fingerprint, which is applied in a progressively numbered paper register.

The observers could verify that the vote was not secret because it would be easy to go back to the voter and then blackmail him.

At the end of the vote counting, according to the results announced by the government, Nicólas Maduro was the winner with 67% of the votes, with a not very popular participation of 47.22%.

Falcon in a press conference denounced electoral fraud. He reported, showing photographs, that outside the seats, there were red tents, which distributed coupons for the purchase of food for those who had voted Maduro.

The principal rector of the Venezuelan National Electoral Council, Mr. Luis Emilio Rondon, has disavowed the election result.

The observers were able to verify the truthfulness of these statements, but the turnout data was not very likely because at any time of the voting the polls were almost deserted. Distribute vouchers for foodstuffs to a population living on about two dollars a month is particularly influential.

In the face of hunger, any dignity is lost.

Maduro has won for the second time the Venezuelan presidency in an election that the majority of Latin American and Western countries do not recognize and consider devoid of democratic guarantees.

The Venezuelan dictator will remain in office for another six years.

At the last elections the voters’ index had been 80 percent.

The only heavyweight opponent, Henri Falcón, ex-chavista and candidate with a socialist-inspired party, got 1.8 million votes and contested the result.

He considers it “illegitimate”. His councilors and activists present at the polls denounced more than 350 irregularities that were greeted coldly by the Electoral Court.

Photographs of people who eat directly from the garbage bags were taken. A foul smell of dogs, cats and rats is often heard in the La Cota area.

First in the poorest families, children are fed, then the elderly.

In order to feed many citizens, dogs and cats are eaten.

Many people queue up in front of the restaurants to pick up their food.

Until 2015, it was known that more than 28,000 people per year were killed in Venezuela, especially in the area of ​​Bello Monte in Caracas.

All statistics have disappeared since that year, on the alarming phenomenon of criminality. For the streets, both day and night, motorcycles with two people on board, called “colectivos”, armed, criminals, came out of prison to intimidate citizenship, backed by the regime.  who still go to Venezuela, can not turn alone, because they are attacked and stripped of watches and cell phones, if not even killed. There are 300 political prisoners, including 5 minors, and 202 people murdered for reasons related to the lack of food, medicine and safety. The health system is destroyed, medicines are missing, hospitals are insufficient for any assistance, many women give birth on the floor, many elderly people are queuing to eat and 300,000 children will die of hunger (Caritas data) ).

Disappearances of infants and children are recorded, which are sold or used for organ transplants. Justice is not guaranteed, corruption has now contaminated all the state apparatus, which are controlled by the regime, which does not allow the proper functioning of the institutions. At the borders the police forces of the regime operate with smuggling, to acquire all kinds, that will be sold at the mere market.

The Venezuelan Red Cross, despite this serious situation in every sector, has never intervened with the instruments that are proper to it. At the airport of the capital of Caracas you can see a few airplanes, missing almost all the main airlines.Caracas, which counts some millions of inhabitants, is surrounded by hills full of “cherros” (Brazilian favelas), inhabited by the indigent population, who has resided there for over 50 years, in conditions of extreme precariousness, under the threshold of absolute poverty.

The misfortunes of Venezuela they started when Chavez made special international agreements with Cuba by accepting their doctors, their teachers, who were especially debatable, especially on the national secret, a real Trojan horse to undermine the Venezuelan economic system. to impoverish as much as possible the population that would have been so much more vulnerable and submissive.

Maduro triumphs in a country starved, with the risk of cannibalism, with four million people fled abroad, without more medicines, hospitals to collapse, a mortality rate of 40 percent, the production of oil reduced to a minimum, continuous breakdowns of electricity, factories closed due to the lack of raw materials and inflation that this year could reach a rate of 8-10 thousand percent. Nowadays in Venezuela one works with drugs and many policemen and soldiers tolerate, if not even they are part of the various criminal cartels.

The dominant criminal cartel is “Cartel de lo Sole”, which is not minimally opposed by the police force. Cabello Diosdado, head of this cartel, has already been identified and investigated by the US anti-drug agency DEA. Two grandchildren of Maduro are in prison in the United States for drug trafficking.

The amount of official currency, the Bolivar, with which Once a car was bought, today it is just enough to buy a coffee. Only Robert Mugabe’s Zimbabwe had done worse. The party in power mobilized its militants who, near and often before the seats, requested the “Carnet de la Patria “, the ration card, which guarantees a minimum of free food, sometimes rotten, as a demonstration of loyalty.

If you vote well, then Maduro, you can still eat. Those who did not have it promise it In return, of course, of the vote. The pressure was brazen, violating one of the most elementary elections rules. Maduro rejected the protests for this massive intrusion: he considers them “acquired”.

Luis Zapatero, the former prime minister of Spain, the only one of the 160 international observers invited by the government, has judged positively the trend of the vote. In one seat he was attacked by the people who launched him some bottles of water The absence at the polls even in the neighborhoods considered the regime’s strongholds is the most tangible sign of the detachment of the same electoral base from Maduro.

The president had invited everyone to vote with an unequivocal slogan: “Vote or balas”, “Vote or bullets”.

Falcón, as a former military, has instead appealed to the Armed Forces asking for guarantees for the conduct of a correct competition. In such a strong dictatorship for over 20 years, there has been no real opposition, so we can not but assume that it has played a role in facilitating the regime in power. Nothing changes for Venezuela. Indeed, the situation is destined to get worse.

 

The World Organization of States, read the present report of the delegation, appeals to the United Nations, the Organization of American States, the European Union, the Lima Group, the International Red Cross, the United Arab Emirates and all the Democratic States of the World, to intervene urgently with exceptional measures to save the Venezuelan population from a real genocide, and a renewed holocaust.

 

Caracas, 23 May 2018

 

 

 

 

ES ——-

 

Asunto: Informe sobre las elecciones presidenciales del 20 de mayo de 2018 y la situación social en Venezuela.

 La Organización Mundial de los Estados recibió una invitación para enviar una delegación a Venezuela para las elecciones presidenciales del 20 de mayo de 2018.

El presidente Eugene Lai ha aceptado la invitación y enviado a Venezuela a 18 de 23 de de mayo de 2018, la siguiente delegación: Alfredo Maiolese, secretario general, Antonello Secchi, el Ministerio de Justicia cabeza, Anthony Pappalardo, el presidente del Asesor para la Seguridad y paz.

Debe decirse que:

-las elecciones presidenciales han sido llamados por la Asamblea Constituyente, un organismo creado por el presidente Nicolás Maduro, y no por el Consejo Nacional Electoral CNE, el único organismo reconocido por la Constitución de Venezuela;

– algunos partidos venezolanos han invitado a la población a no votar porque las elecciones fueron ilegales e ilegítimas;

– solo cuatro candidatos, Henri Falcon, Javier Bertucci, Luis Alejandro Ratti, Reinaldo Quijada, para no dejar el campo abierto a Maduro;

– los Estados Unidos, Canadá, muchos países latinoamericanos y la Unión Europea han declarado que no consideran que el voto sea válido porque las elecciones son ilegales e ilegítimas;

– China, Cuba, Rusia e Irán, por otro lado, se han alineado con Maduro.

 

El día de las elecciones, justo antes de su cierre, el New York Times publicó las siguientes encuestas: votantes 17,02%; Falcon 27.6%, Maduro 16.7%.

En un desierto de Caracas, ya que la mayoría del país, fueron a las urnas, de acuerdo con cifras proporcionadas por el gobierno, el 46 por ciento de los 20 millones de votantes, a pesar de Reuters, a los 18, cuando cerraron los asientos, tuvo un 32.3 por ciento de participación.

La delegación de la Organización Mundial de los Estados visitó algunas mesas electorales en Caracas y Maracai, y señaló lo siguiente:

el voto es el caso con el sistema electrónico: el votante, después de ser identificado, coloca su pulgar, previamente sumergido en tinta, en una máquina que transmite sus datos a otra máquina, colocado en el interior de la cabina de votación;

en el quiosco electoral el votante selecciona el número de atribuciones del candidato elegido;

la máquina emite un ticket impreso con su preferencia;

el votante sale de la cabina de votación y recoge el boleto en una caja de cartón para probar su voto;

a continuación, otra verificación de identificación manual se lleva a cabo a través de la huella dactilar del votante, que se aplica en un registro de papel progresivamente numerado.

Los observadores podrían verificar que el voto no fue secreto porque sería fácil volver al votante y luego chantajearlo.

Al final del recuento de votos, teniendo en cuenta los resultados reportados por el gobierno, fue el ganador, Nicolás Maduro, con el 67% de los votos, sin cierta participación popular de 47,02%.

Falcon en una conferencia de prensa denunció el fraude electoral.

Informó, mostrando fotografías, que fuera de los asientos, había carpas rojas, que distribuían cupones para la compra de alimentos para los que habían votado a Maduro.

El rector principal del Consejo Nacional Electoral venezolano, el señor Luis Emilio Rondón, ha negado el resultado de la elección.

Los observadores pudieron verificar la veracidad de estas declaraciones, pero los datos de participación no fueron muy probables porque en cualquier momento de la votación las urnas estuvieron casi desiertas. Distribuir vales para productos alimenticios a una población que vive con alrededor de dos dólares al mes es particularmente influyente.

Ante el hambre, cualquier dignidad se pierde.

Maduro ha ganado por segunda vez la presidencia venezolana en una elección que la mayoría de los países latinoamericanos y occidentales no reconocen y consideran desprovista de garantías democráticas.

El dictador venezolano permanecerá en el cargo por otros seis años.

En las últimas elecciones, el índice de votantes había sido del 80 por ciento. El único oponente de peso pesado, Henri Falcón, ex chavista y candidato con un partido de inspiración socialista, obtuvo 1.8 millones de votos y impugnó el resultado.

Él lo considera “ilegítimo”. Sus concejales y activistas presentes en las urnas denunciaron más de 350 irregularidades que fueron recibidas fríamente por el Tribunal Electoral.

Se tomaron fotografías de personas que comen directamente de las bolsas de basura. En la zona de La Cota se escucha a menudo un olor nauseabundo a perros, gatos y ratas.

Primero, en las familias más pobres, los niños son alimentados, luego los ancianos.

Para alimentar a muchos ciudadanos, comen perros y gatos.

Muchas personas hacen cola frente a los restaurantes para recoger su comida.

Hasta 2015, se sabía que más de 28,000 personas por año eran asesinadas en Venezuela, especialmente en el área de Bello Monte en Caracas.

Desde ese año, todas las estadísticas sobre el alarmante fenómeno del crimen han desaparecido .

Per calles, día y noche, convirtiendo motocicleta con dos personas a bordo, llamados “colectivos”, armados, delincuentes liberados de la prisión para intimidar a los ciudadanos, respaldado por regime.I pocos turistas , que todavía tener en Venezuela, no puede girar por sí mismos, porque son agredidos y despojados de relojes y teléfonos celulares, o incluso ammazzati.Vi son 300 presos políticos, entre ellos 5 menores de edad, y 202 personas asesinadas por motivos de falta de alimentos, medicinas y sistema de salud sicurezza.Il se destruye, escasez de medicamentos, los hospitales son insuficientes para cualquier ayuda, muchas mujeres dan a luz en el suelo, muchas personas mayores han muerto haciendo cola para la comida y 300.000 niños morirán del hambre (datos de Cáritas ).

Se registran desapariciones de bebés y niños, que se venden o utilizan para trasplantes de órganos. La justicia no está garantizada, la corrupción ha contaminado casi todas las agencias estatales, que son controlados por el régimen, la policía del régimen no permite el buen funcionamiento de las fronteras Istituzioni.Alle operar con el contrabando, para adquirir todo tipo, que se venderá en el mero mercado. La Cruz Roja Venezolana, a pesar de esta grave situación en todos los sectores, no intervino con las herramientas que están propri. En el aeroporto de la capital, Caracas hemos visto unos pocos aviones, faltan casi todas las grandes aerolíneas.

Caracas, que cuenta con algunos millón de habitantes, está rodeado de colinas de desbordamiento “cherros” (favelas brasileñas), habitadas por gente pobre, viviendo allí durante más de 50 años, en condiciones extremadamente precarias, por debajo del umbral de infortunios povertà.Le absolutos de Venezuela comenzaron cuando Chávez hizo acuerdos internacionales especiales con Cuba al aceptar a sus doctores, sus maestros, quienes fueron especialmente debatibles, especialmente sobre el secreto nacional, un caballo de Troya real para socavar el sistema económico venezolano. empobrecer tanto como sea posible a la población que hubiera sido mucho más vulnerable y sumisa.

triunfos Maduro en un país muerto de hambre, con el riesgo de canibalismo, con cuatro millones de personas que han huido al extranjero, no más de medicina, hospitales colapso, una tasa de mortalidad del 40 por ciento, la producción de aceite reducida al mínimo, continuos desgloses de electricidad, fábricas cerradas por la falta de materias primas y la inflación que este año podría alcanzar una tasa de 8-10 mil por ciento. Ahora en Venezuela se trabaja con las drogas y muchos policías y militares tolerar, si no forman parte de los diversos signos criminali.Il cártel criminal dominante es “Cartel del Sol”, que no es en lo más mínimo la oposición de la policía.

Diosdado Cabello, el jefe de este signo, ya fue identificado e investigado por la DEA, el organismo antidroga nietos USA.Due Maduro están en la cárcel en los EE.UU. por la cantidad de moneda oficial tráfico droga.La, el Bolívar, con quien una una vez que compró un coche, hoy es apenas suficiente para comprar un caffè.Solo Zimbabwe, Robert Mugabe tenía peggio.Il partido de gobierno movilizó a sus militantes cerca, y, a menudo frente a los centros de votación, han pedido a la “Carnet de la Patria “, la tarjeta de racionamiento, que garantiza un mínimo de comida gratis, a veces podrida, como una demostración de lealtad. Si votas bien, entonces Maduro, todavía puedes comer. Aquellos que no lo tienen lo prometen A cambio, por supuesto, del voto. La presión fue descarada, violando una de las reglas electorales más elementales. Maduro rechazó las protestas por esta intrusión masiva: las considera “adquiridas”.

Luis Zapatero, el ex primer ministro español, el único entre los 160 observadores internacionales invitados por el gobierno, ha valorado positivamente el progreso de voto.In un centro de votación fue atacado por las personas que arrojaron algunas botellas de agua .L’assenza a las urnas incluso en los barrios considerados bastiones del régimen es el signo más tangible de la publicación de la misma circunscripción como Maduro. El presidente había invitado a todos a votar con un eslogan inequívoco: “Vote or balas”, “Vote or bullets”. Falcón, como ex militar, apeló a las Fuerzas Armadas pidiendo garantías para la realización de una competencia correcta. En una dictadura fuerte como para más de 20 años, no ha habido una oposición real, por lo que uno no puede creer que desempeñó un papel de facilitación del régimen gobernante. Nada cambia para Venezuela. De hecho, la situación está destinada a empeorar. La Organización Mundial de Estados, leer este informe de la delegación, se dirigió a un firme llamamiento a las Naciones Unidas, la Organización de los Estados Americanos, la Unión Europea, el Grupo de Lima, La Cruz Roja Internacional, los Emiratos Árabes Unidos y todos los estados democráticos del mundo, para intervenir con urgencia con medidas excepcionales para salvar a la población venezolana de un verdadero genocidio y un renovado holocausto.

 

Caracas, 23 de Mayo 2018

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