The recent statement by the President of the Italian Republic, Sergio Mattarella, draws strong international attention to the growing crisis of credibility and effectiveness affecting the United Nations. This alarm must not be ignored: the UN, in its current structure, is experiencing a gradual weakening and increasing inability to respond effectively to major global crises.

The paralysis of the UN Security Council, caused by the veto power of a few permanent members, prevents any truly democratic and shared initiatives. The consequences are grave for millions of people. A clear example is the humanitarian corridors to Gaza, which should have been a minimal act of international solidarity but were blocked by political calculations and power games.

Another emblematic case is the Syrian crisis. Despite millions of displaced people, indiscriminate bombings on civilians, the use of chemical weapons, and one of the most serious humanitarian emergencies of our time, the Security Council remained paralyzed for years by conflicting vetoes, unable to adopt binding resolutions or to ensure real protection for the population. Once again, institutional inertia came at a high human cost.

The tragedy in Sudan, which escalated again in April 2023, further exposed the weakness of the current system. Faced with thousands of deaths and millions forced to flee, the international community failed to deliver a rapid and coordinated response. Power struggles and vetoes inside the Security Council once again prevented the adoption of effective measures to protect civilians and stabilize the region.

The United Nations system, created to preserve peace and international security, cannot continue to function according to outdated post-war logic. Today, more than ever, the world needs new rules that make the UN more representative, more effective, and capable of responding to wars, humanitarian crises, and global challenges.

The World Organization of States – International Parliament for Safety and Peace (WOS-IPSP) strongly supports the urgent need for a deep and comprehensive reform of the United Nations, particularly of its Security Council, so that multilateral action can once again become an effective instrument to guarantee peace, security, and human rights.

A fair and just international system cannot allow the fate of entire nations to be held hostage by the political veto of a few. Peace must not be a negotiable privilege — it is a universal right.

Italian
L’ONU È PARALIZZATA: È TEMPO DI UNA RIFORMA DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA

L’intervento del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, richiama con forza l’attenzione internazionale sulla crisi di credibilità e di efficienza che oggi colpisce le Nazioni Unite. Un allarme che non può essere ignorato: l’ONU, così come strutturata, si trova in una fase di progressivo depotenziamento e di crescente impotenza di fronte ai principali scenari di crisi globale.

La paralisi del Consiglio di Sicurezza, determinata dal diritto di veto di alcuni membri permanenti, impedisce ogni iniziativa realmente democratica e condivisa. Ciò si traduce in conseguenze gravissime per milioni di persone: basti pensare ai corridoi umanitari verso Gaza, che avrebbero dovuto rappresentare un’azione minima di solidarietà internazionale e che invece sono stati bloccati da equilibri politici e giochi di potere.

Un altro esempio emblematico è la crisi siriana. Nonostante milioni di sfollati, bombardamenti su civili, uso di armi chimiche e una delle più gravi emergenze umanitarie del nostro tempo, per anni il Consiglio di Sicurezza è rimasto paralizzato da veti incrociati, incapace di adottare risoluzioni vincolanti e di garantire protezione effettiva alla popolazione. Anche in questo caso, l’inerzia istituzionale ha avuto costi altissimi in termini di vite umane e di instabilità regionale.

La stessa tragedia in Sudan, esplosa nuovamente nell’aprile 2023, ha messo in luce un sistema internazionale lento e frammentato. Di fronte a migliaia di vittime e milioni di persone costrette alla fuga, la comunità internazionale non è riuscita a mobilitare una risposta tempestiva e coordinata. Ancora una volta, i giochi di potere e i veti nel Consiglio di Sicurezza hanno impedito l’adozione di misure efficaci per garantire la protezione dei civili e la stabilità regionale.

Il sistema delle Nazioni Unite, nato per preservare la pace e la sicurezza internazionale, non può continuare a funzionare secondo logiche risalenti a un altro tempo storico. Oggi, più che mai, servono regole nuove, capaci di rendere l’ONU realmente rappresentativa e operativa, restituendole la forza e l’autorevolezza necessarie per affrontare guerre, crisi umanitarie e sfide globali.

Il World Organization of States – International Parliament for Safety and Peace (WOS-IPSP) condivide pienamente la necessità di una riforma profonda e urgente dell’ONU, in particolare del suo Consiglio di Sicurezza, affinché l’azione multilaterale torni ad essere uno strumento efficace per garantire la pace, la sicurezza e i diritti umani.

Un sistema internazionale giusto non può tollerare che il destino di interi popoli sia ostaggio di pochi veti politici. La pace non deve essere un privilegio negoziabile, ma un diritto universale.