The World Organization of States – International Parliament for Safety and Peace (WOS-IPSP) strongly calls the attention of the international community to the tragedy of the Rohingya one of the most persecuted minorities in the world
Eight years after the forced exodus that affected hundreds of thousands of people in Rakhine State Myanmar the situation remains extremely serious and without real prospects for improvement. In recent months more than one hundred and fifty thousand new refugees have crossed the border seeking shelter in Bangladesh which is already hosting over one million Rohingya in increasingly precarious humanitarian conditions
The WOS-IPSP stresses that this is not only a refugee emergency but a systematic violation of fundamental human rights with an entire community stripped of citizenship freedom of movement access to work health and education
The General Secretariat of the WOS-IPSP reaffirms that the issue cannot be treated as a regional problem since it represents an open wound for the conscience of humanity and requires concrete commitment from the international community to guarantee protection and dignity for the refugees together with political and diplomatic pressure on the authorities of Myanmar to put an end to discrimination and violence. At the same time a multilateral medium and long term plan must be developed to ensure integration security and the prospect of voluntary return in safe and dignified conditions
The WOS-IPSP extends its compliments and gratitude to the countries and organizations that with sacrifice continue to assist the Rohingya but at the same time denounces the slowness and indifference of much of the international community. Without immediate and resolutive action this people risks remaining trapped in a condition of statelessness and permanent marginalization while history once again records the guilt of silence
Italian
La tragedia dei Rohingya continua: un popolo dimenticato dalla comunità internazionale
Il World Organization of States – International Parliament for Safety and Peace (WOS-IPSP) richiama con forza l’attenzione della comunità internazionale sul dramma dei Rohingya, una delle minoranze più perseguitate al mondo
Otto anni dopo l’esodo forzato che ha colpito centinaia di migliaia di persone nello Stato di Rakhine in Myanmar la situazione rimane gravissima e senza reali prospettive di miglioramento. In questi mesi oltre centocinquantamila nuovi profughi hanno attraversato il confine rifugiandosi in Bangladesh che già accoglie più di un milione di Rohingya in condizioni umanitarie sempre più precarie
Il WOS-IPSP sottolinea che non si tratta soltanto di un’emergenza di rifugiati ma di una violazione sistematica dei diritti umani fondamentali con un’intera comunità privata della cittadinanza della libertà di movimento dell’accesso al lavoro alla salute e all’istruzione
Il Segretariato Generale del WOS-IPSP ribadisce che la questione non può essere relegata a un problema regionale poiché essa costituisce una ferita aperta per la coscienza dell’umanità e richiede un impegno concreto della comunità internazionale per garantire protezione e dignità ai profughi insieme a pressioni politiche e diplomatiche sulle autorità del Myanmar per porre fine a discriminazioni e violenze. Occorre inoltre elaborare un piano multilaterale di medio e lungo termine per assicurare integrazione sicurezza e prospettive di ritorno volontario in condizioni dignitose
Il WOS-IPSP rivolge i suoi complimenti e la propria gratitudine ai Paesi e alle organizzazioni che con sacrificio continuano ad assistere i Rohingya ma al tempo stesso denuncia la lentezza e l’indifferenza di gran parte della comunità internazionale. Senza azioni immediate e risolutive questo popolo rischia di restare intrappolato in una condizione di apolidia ed emarginazione perpetua mentre la storia registra ancora una volta la colpa del silenzio