We live in an age of extraordinary technological progress and instant communication, yet humanity seems to have lost its moral compass. Every day, wars, massacres, forced displacements, hunger, and violations of fundamental rights are taking place, while the collective conscience of the world remains almost motionless, numbed by the constant flow of images and statements without meaningful action.
Today, well over fifty-five armed conflicts are ongoing across the planet — recent studies estimate between fifty-nine and sixty-one active state-based wars, the highest number recorded since the Second World War. These tragedies are not distant events; they are a mirror reflecting the moral fatigue of our time.
The World Organization of States – International Parliament for Safety and Peace observes with deep concern this growing ethical void that threatens the very essence of civilization. When human suffering becomes routine and the death of children under bombs or from lack of care provokes only short statements, it is clear that the global conscience must be awakened.
International institutions, governments, and civil society must rediscover the principle of solidarity as the foundation of every public policy and diplomatic initiative. Security cannot arise from indifference but from justice; peace is not the silence of weapons but the protection of human dignity.
The WOS-IPSP calls upon all member states to join in a concrete commitment to defend life, protect civilians in conflict zones, and promote education, social justice, and respect for human rights. Only by restoring the value of compassion and collective responsibility can humanity overcome this profound moral and spiritual crisis. The world does not need new weapons—it needs a new heart capable of seeing in others not enemies, but brothers.
Italian
La crisi globale della coscienza umanitaria
Viviamo in un’epoca di straordinari progressi tecnologici e di comunicazione istantanea, eppure l’umanità sembra aver smarrito la propria bussola morale. Ogni giorno assistiamo a guerre, massacri, deportazioni, fame e violazioni dei diritti fondamentali, mentre la coscienza collettiva del mondo rimane quasi immobile, intorpidita dal continuo flusso di immagini e dichiarazioni prive di un’azione concreta.
Oggi sono in corso nel pianeta ben più di cinquantacinque conflitti armati: gli studi più recenti stimano tra cinquantanove e sessantuno guerre statali attive, il numero più alto registrato dalla Seconda guerra mondiale. Queste tragedie non sono eventi lontani, ma lo specchio della stanchezza morale del nostro tempo.
Il World Organization of States – International Parliament for Safety and Peace osserva con profonda preoccupazione questo crescente vuoto etico che minaccia la stessa essenza della civiltà. Quando la sofferenza umana diventa abitudine e la morte dei bambini sotto le bombe o per mancanza di cure suscita solo brevi comunicati, significa che la coscienza globale deve essere risvegliata.
Le istituzioni internazionali, i governi e la società civile devono riscoprire il principio della solidarietà come fondamento di ogni politica pubblica e di ogni iniziativa diplomatica. La sicurezza non può nascere dall’indifferenza, ma solo dalla giustizia; la pace non è il silenzio delle armi, ma la tutela della dignità umana.
Il WOS-IPSP invita pertanto tutti gli Stati membri a unirsi in un impegno concreto per la difesa della vita, la protezione dei civili nelle zone di conflitto e la promozione dell’educazione, della giustizia sociale e del rispetto dei diritti umani. Solo restituendo valore alla compassione e alla responsabilità collettiva l’umanità potrà superare questa profonda crisi morale e spirituale. Il mondo non ha bisogno di nuove armi, ma di un nuovo cuore capace di vedere negli altri non dei nemici, ma dei fratelli.