The International Parliament for Safety and Peace – World Organization of States (WOS-IPSP), represented by its Secretary-General, has carefully examined the recently proposed 20-point peace plan as a potential basis for a political solution to the Israeli-Palestinian conflict.

Our evaluation is based on the universal principles of international law, on the dignity of peoples, and on the necessity of ensuring a just, lasting, and sustainable peace for future generations.

The plan contains elements worthy of consideration, such as the call for a cessation of hostilities, the commitment to secure humanitarian corridors, and the need for international coordination in the reconstruction of affected areas. These steps reflect a commendable humanitarian awareness and constitute the minimum basis for opening dialogue.

Nevertheless, we cannot ignore that some points remain unbalanced, as they risk limiting the Palestinian people’s right to self-determination and to full recognition of their sovereignty. True peace cannot be imposed from above, nor can it be reduced to a mere question of security management. Justice requires that the Palestinian people enjoy their historical, political, and social rights, including the recognition of their state within clear and secure borders.

The WOS also stresses that peace will never be possible without ending the occupation of the West Bank and all occupied Palestinian territories. Any plan that does not address this essential reality risks turning into a diplomatic exercise devoid of concrete results.

Any credible initiative must include explicit references to the respect of United Nations resolutions and to international law. Without such foundations, no peace architecture can stand. Dignity is non-negotiable, and silence on the issues of prisoners, refugees, and occupied lands represents a gap that must be filled with courage and responsibility.

To the Arab leaders who will be following this proposal with great attention, the WOS extends its compliments for their unwavering commitment to the Palestinian cause. We are confident that Arab governments, with their experience and wisdom, will be able to assess whether this plan represents a genuine step forward or merely another attempt to freeze the conflict without resolving it.

Our appeal is for prudence and unity. The unity of the Arab and Islamic world, together with the international community, can transform an incomplete plan into a genuine historical opportunity, provided that the fundamental rights and dignity of the Palestinian people are upheld.

The WOS-IPSP reaffirms its commitment to supporting every peace initiative that is not a surrender but rather a path to justice, fairness, and mutual respect. Only in this way can a stable future be born for the entire region.

Arab Newspapers

https://alyooum.com/%d8%a7%d9%84%d8%a8%d8%b1%d9%84%d9%85%d8%a7%d9%86-%d8%a7%d9%84%d8%af%d9%88%d9%84%d9%8a-%d9%84%d9%84%d8%a3%d9%85%d9%86-%d9%88%d8%a7%d9%84%d8%b3%d9%84%d8%a7%d9%85-%d9%8a%d9%82%d9%8a%d9%91%d9%85-%d8%ae/

https://alkhabr24.com/?p=85009

خطة السلام ذات العشرين نقطة: تأمل ضروري من أجل مستقبل الشرق الأوسط

https://alqalahnews.net/article/417869

https://mmasr.news/8812/

Italian
Il piano di pace in 20 punti: una riflessione necessaria per il futuro del Medio Oriente

Il Parlamento Internazionale per la Sicurezza e la Pace – World Organization of States (WOS-IPSP), rappresentato dal suo Segretario Generale, ha esaminato con attenzione il piano di pace in 20 punti recentemente proposto come possibile base per una soluzione politica al conflitto israelo-palestinese.

La nostra valutazione si fonda sui principi universali del diritto internazionale, sulla dignità dei popoli e sulla necessità di garantire una pace giusta, duratura e sostenibile per le generazioni future.

Il piano contiene alcuni elementi degni di considerazione, come l’appello alla cessazione delle ostilità, l’impegno a garantire corridoi umanitari e la necessità di un coordinamento internazionale per la ricostruzione delle aree colpite. Questi passaggi riflettono una sensibilità condivisibile e costituiscono la base minima per avviare un dialogo.

Tuttavia, non possiamo ignorare che alcuni punti rimangono squilibrati, poiché rischiano di limitare il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e al pieno riconoscimento della propria sovranità. Una pace autentica non può essere imposta dall’alto, né ridotta a una mera questione di gestione della sicurezza. La giustizia richiede che al popolo palestinese siano garantiti i propri diritti storici, politici e sociali, incluso il riconoscimento del proprio Stato con confini chiari e sicuri.

Il WOS sottolinea inoltre che la pace non potrà mai essere possibile senza la fine dell’occupazione della Cisgiordania e di tutti i territori palestinesi occupati. Qualsiasi piano che non affronti questa realtà essenziale rischia di trasformarsi in un esercizio diplomatico privo di risultati concreti.

Ogni iniziativa credibile deve contenere riferimenti espliciti al rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite e alla legalità internazionale. Senza queste fondamenta, nessuna architettura di pace potrà reggersi. La dignità non è negoziabile, e il silenzio sulle questioni dei prigionieri, dei rifugiati e delle terre occupate rappresenta una lacuna che deve essere colmata con coraggio e responsabilità.

Ai leader arabi, che seguiranno con attenzione questa proposta, il WOS rivolge i suoi complimenti per la loro costante dedizione alla causa palestinese. Siamo certi che i governi arabi, con la loro esperienza e saggezza, sapranno valutare se questo piano rappresenti un vero passo in avanti o soltanto un nuovo tentativo di congelare il conflitto senza risolverlo.

Il nostro appello è alla prudenza e all’unità. L’unione del mondo arabo e islamico, insieme alla comunità internazionale, può trasformare un piano incompleto in una reale occasione storica, a condizione che vengano rispettati i diritti fondamentali e la dignità del popolo palestinese.

Il WOS-IPSP ribadisce il proprio impegno a sostenere ogni iniziativa di pace che non sia una resa, ma un cammino di giustizia, equità e rispetto reciproco. Solo in questo modo potrà nascere un futuro stabile per l’intera regione.