On 9 September 2025, the Israeli Defense Forces carried out an air raid in Doha, the capital of Qatar, targeting a compound where political representatives of Hamas were meeting to discuss a ceasefire proposal. The attack caused casualties and injuries, including among the Qatari security personnel present on site.
This action constitutes a clear violation of international law and of the fundamental principles enshrined in the United Nations Charter, which prohibits the use of force against the territorial integrity and political independence of a sovereign State. The operation does not fall within the framework of legitimate self-defense, nor was it authorized by the Security Council, thus amounting to an act contrary to the established international legal order.
Qatar, long engaged in mediation efforts to promote peace in the Middle East, was struck while exercising a recognized and constructive diplomatic role. Targeting a mediating State undermines fragile regional balances and jeopardizes all initiatives aimed at achieving a political and peaceful resolution to the conflict.
The United Nations Secretary-General and numerous governments have expressed strong condemnation, underlining how this episode sets a dangerous precedent and poses a serious threat to regional stability.
The World Organization of States – International Parliament for Safety and Peace firmly reiterates that peace and international security cannot be safeguarded through violence and aggression, but only through full respect for international law and through genuine diplomatic dialogue.
Italian
Israele colpisce il Qatar: una grave violazione della legalità internazionale
Il 9 settembre 2025, le Forze di Difesa Israeliane hanno effettuato un raid aereo a Doha, capitale del Qatar, prendendo di mira un complesso in cui erano riuniti rappresentanti politici di Hamas per discutere una proposta di cessate il fuoco. L’attacco ha provocato vittime e feriti, tra cui membri del personale di sicurezza del Qatar.
Questa azione costituisce una chiara violazione del diritto internazionale e dei principi fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite, che vieta l’uso della forza contro l’integrità territoriale e l’indipendenza politica di uno Stato sovrano. L’operazione non rientra nei casi di legittima difesa, né è stata autorizzata dal Consiglio di Sicurezza, configurandosi quindi come un atto contrario all’ordine giuridico internazionale.
Il Qatar, da tempo impegnato in sforzi di mediazione per promuovere la pace in Medio Oriente, è stato colpito mentre esercitava un ruolo diplomatico riconosciuto e costruttivo. Colpire uno Stato mediatore significa minare i fragili equilibri regionali e compromettere tutte le iniziative volte a raggiungere una soluzione politica e pacifica del conflitto.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite e numerosi governi hanno espresso una forte condanna, sottolineando come questo episodio rappresenti un pericoloso precedente e una seria minaccia per la stabilità regionale.
Il World Organization of States – International Parliament for Safety and Peace ribadisce con fermezza che la pace e la sicurezza internazionale non possono essere salvaguardate attraverso la violenza e l’aggressione, ma solo nel pieno rispetto del diritto internazionale e attraverso un autentico dialogo diplomatico.