In recent years, artificial intelligence has revolutionized the way information is produced and shared. However, it has also created new challenges for freedom of the press and the safety of journalists, particularly women. According to recent UNESCO data, more than 73% of female journalists worldwide have been victims of online threats, harassment or digital surveillance.
This phenomenon, known as Technology-Facilitated Gender-Based Violence (TFGBV), often extends beyond the virtual world, resulting in intimidation, defamation, and even physical aggression. Artificial intelligence tools can now be exploited to generate fake images, deepfakes or disinformation campaigns aimed at discrediting women in public roles.

On the occasion of the International Day to End Impunity for Crimes Against Journalists (2 November), the World Organization of the States – International Parliament for Safety and Peace (WOS-IPSP) reiterates its commitment to defending press freedom and promoting ethical use of technology.
Freedom of information is a cornerstone of democracy and international stability. Attacking a journalist means attacking the right of societies to know the truth.

Since 2006, UNESCO reports that over 1,600 journalists have been killed, and in 85% of cases the perpetrators have never been brought to justice. The WOS-IPSP calls upon governments, institutions, and digital platforms to take concrete measures to protect journalists, to ensure accountability for online crimes, and to integrate human rights standards in artificial intelligence governance.

The Organization further encourages dialogue between states, media institutions, and technology companies to promote transparency, security, and the responsible use of digital tools in the information era.

Italian
L’intelligenza artificiale e le nuove minacce alla libertà di stampa

Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha trasformato profondamente il modo in cui le notizie vengono prodotte e diffuse. Tuttavia, questa rivoluzione digitale ha aperto nuove sfide per la libertà di stampa e per la sicurezza dei giornalisti, in particolare delle donne.
Secondo i più recenti dati dell’UNESCO, oltre il 73% delle giornaliste nel mondo è stata vittima di minacce online, molestie o sorveglianza digitale.
Questo fenomeno, noto come violenza di genere facilitata dalla tecnologia (TFGBV), spesso travalica il piano virtuale e si traduce in intimidazioni, diffamazioni o aggressioni fisiche. Gli strumenti di intelligenza artificiale vengono oggi utilizzati anche per creare immagini false, deepfake o campagne di disinformazione volte a screditare le donne impegnate in ruoli pubblici.

In occasione della Giornata internazionale per porre fine all’impunità dei crimini contro i giornalisti (2 novembre), la World Organization of the States – International Parliament for Safety and Peace (WOS-IPSP) ribadisce il proprio impegno nella difesa della libertà di stampa e nella promozione di un uso etico delle nuove tecnologie.
La libertà d’informazione è un pilastro della democrazia e della stabilità internazionale: attaccare un giornalista significa colpire il diritto dei popoli a conoscere la verità.

Dal 2006 oltre 1.600 giornalisti sono stati uccisi, e in circa l’85% dei casi gli assassini restano impuniti. Il WOS-IPSP invita governi, istituzioni e piattaforme digitali ad adottare misure concrete per proteggere i giornalisti, garantire la giustizia per i crimini online e integrare il rispetto dei diritti umani nella governance dell’intelligenza artificiale.

L’Organizzazione incoraggia inoltre il dialogo tra Stati, media e imprese tecnologiche per promuovere trasparenza, sicurezza e un uso responsabile degli strumenti digitali nell’era dell’informazione.