In his address to the German Bundestag, the President of the Italian Republic, Sergio Mattarella, delivered a message that transcends national boundaries: “From Kyiv to Gaza, targeting civilians is unjustifiable.”
At a time when conflicts are multiplying and civilian populations are increasingly exposed to violence, his words remind the international community of the ethical foundations that must guide global security.

For the WOS-IPSP, this message highlights a historical contradiction: while humanity condemns war rhetorically, it continues to allocate unprecedented financial resources to military build-ups.

1. A CENTURY OF GLOBAL MILITARY EXPENDITURE

Based on historical and contemporary data, global military spending since 1900 can be estimated at more than 100 trillion US dollars. This figure includes:

World Wars I and II, with combined and inflation-adjusted costs exceeding 20 trillion dollars.

The Cold War period, during which 30 to 35 trillion dollars were invested in nuclear arsenals, military technology and geopolitical confrontations.

The years from 1991 to 2024, with annual global defence expenditure ranging between 1.5 and 2.4 trillion dollars, for a total exceeding 50 trillion dollars.


The conservative estimate from 1900 to 2024 surpasses 100 trillion dollars spent on weapons, conflicts, and military infrastructures.

2. WHAT THESE RESOURCES COULD HAVE CREATED

A comparison with development needs reveals the immense disparity:

One trillion dollars could provide safe drinking water across Africa for decades.

Five trillion could establish universal healthcare systems in low-income countries.

Ten trillion could eliminate global urban slums.

Twenty trillion could guarantee free education for every child worldwide for several generations.


Humanity has historically chosen another direction: enormous investments in weapons and minimal resources for peace and human development.

3. THE WOS-IPSP POSITION

The WOS-IPSP endorses the ethical and political call expressed by President Mattarella and reiterates several principles:

No political or strategic cause can justify attacks on civilians.

Global security must evolve from militarisation to development, cooperation and preventive diplomacy.

International financial resources should prioritise education, healthcare, humanitarian protection and conflict prevention.

Governments must be aware of the real cost of war, both morally and economically, so that future policies may reflect responsibility and foresight.


If even a small share of the resources used for weapons during the last century had been invested in human development, extreme poverty could have been eradicated long ago.

A global rethinking of military spending is indispensable. Without it, peace will remain an unfulfilled promise.

🇮🇹 WOS-IPSP

«Un secolo di armi, un secolo di occasioni perdute: con le risorse spese per la guerra si sarebbe potuta eliminare la fame nel mondo»

Nel suo intervento al Bundestag, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affermato: «Da Kiev a Gaza, colpire i civili è ingiustificabile».
In un contesto internazionale segnato da conflitti diffusi e vittime civili, è un richiamo essenziale ai principi su cui si fonda la convivenza tra gli Stati.

Per il WOS-IPSP queste parole mettono in evidenza una contraddizione storica: l’umanità condanna la guerra, ma continua a finanziare apparati militari su larga scala.

1. UN SECOLO DI SPESE MILITARI GLOBALI

Sulla base delle principali analisi storiche e contemporanee, la spesa militare mondiale dal 1900 a oggi supera i 100.000 miliardi di dollari. La stima comprende:

I costi della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, rivalutati all’inflazione, oltre i 20.000 miliardi di dollari.

Le spese della Guerra Fredda, comprese tra 30.000 e 35.000 miliardi di dollari.

Le spese militari dal 1991 al 2024, che oscillano tra 1.500 e 2.400 miliardi di dollari all’anno, per oltre 50.000 miliardi complessivi.


Si tratta di una cifra superiore al prodotto interno lordo annuale combinato di Stati Uniti, Unione Europea e India.

2. COSA SI SAREBBE POTUTO REALIZZARE

Il confronto con i bisogni di sviluppo è significativo:

Un trilione di dollari potrebbe garantire acqua potabile a tutto il continente africano per decenni.

Cinque trilioni potrebbero creare sistemi sanitari universali nei Paesi a basso reddito.

Dieci trilioni potrebbero eliminare le baraccopoli urbane nel mondo.

Venti trilioni potrebbero assicurare istruzione gratuita a ogni bambino del pianeta per generazioni.


Nonostante ciò, la storia ha visto un impiego massiccio di risorse nella costruzione di arsenali invece che nella promozione del benessere umano.

3. LA POSIZIONE DEL WOS-IPSP

Il WOS-IPSP accoglie con forza il richiamo del Presidente Mattarella e ribadisce:

Nessuna causa politica può giustificare attacchi contro civili.

La sicurezza deve basarsi sulla cooperazione, sulla diplomazia preventiva e sullo sviluppo umano.

Le risorse internazionali devono sostenere educazione, sanità, protezione umanitaria e prevenzione dei conflitti.

È necessario rendere visibile il costo reale della guerra per favorire scelte politiche responsabili e lungimiranti.


Se solo una parte delle risorse destinate agli armamenti fosse stata investita nello sviluppo umano, la povertà estrema sarebbe stata superata da tempo.

Un ripensamento globale delle spese militari è indispensabile: senza di esso, la pace resterà solo un ideale.