L’anno 2025 si presenta all’interno di un quadro geopolitico complesso, caratterizzato da crisi simultanee, conflitti regionali e crescente frammentazione globale. I meccanismi tradizionali del dialogo multilaterale, un tempo considerati pilastri stabili delle relazioni internazionali, si trovano oggi di fronte a nuove realtà: competizione intensificata tra grandi potenze, persistenza di conflitti armati, ascesa di attori non statuali e disuguaglianze socio-economiche accentuate dalla trasformazione tecnologica.

Queste dinamiche stanno ridisegnando il sistema internazionale in modi che mettono in discussione i modelli consolidati di stabilità. Le tensioni nell’Europa orientale, l’instabilità ricorrente in Medio Oriente, l’emergere di nuove aree di conflitto in parti dell’Africa e le vulnerabilità generate dalla pressione climatica mostrano un mondo in cui le crisi non sono più sequenziali, ma sovrapposte. Questa convergenza produce un clima di imprevedibilità che indebolisce pace, sviluppo e fiducia istituzionale.

In questo contesto, la World Organization of the States – International Parliament for Safety and Peace (WOS-IPSP) sottolinea la necessità urgente di un nuovo paradigma di cooperazione internazionale. Tale paradigma deve superare la gestione reattiva delle emergenze e orientarsi verso approcci strutturali basati sulla prevenzione, la buona governance e un impegno condiviso verso la dignità umana.

Tre pilastri risultano fondamentali:

1. Diplomazia preventiva e sistemi di allerta precoce
Gli Stati e le organizzazioni internazionali devono sviluppare piattaforme comuni in grado di individuare i rischi prima che degenerino. Migliore scambio di informazioni, monitoraggio coordinato e strumenti di dialogo permettono interventi tempestivi, a tutela delle popolazioni e della stabilità regionale.

2. Protezione della coesione sociale e del patrimonio culturale
I conflitti colpiscono sempre più identità, simboli e comunità. Sostenere i Paesi nella tutela del patrimonio culturale, nella promozione di una governance inclusiva e nel rafforzamento dell’educazione civica è essenziale per limitare polarizzazione e radicalizzazione.

3. Rafforzamento della governance multilaterale
La frammentazione indebolisce le risposte collettive. È necessario riaffermare la centralità del diritto internazionale, migliorare la cooperazione fra organizzazioni regionali e garantire che anche gli Stati più piccoli dispongano degli strumenti diplomatici necessari. La collaborazione, più della competizione, deve guidare la costruzione di soluzioni comuni.

Il WOS-IPSP ribadisce che la pace non è un’aspirazione astratta, ma un impegno quotidiano che richiede visione, responsabilità e coerenza istituzionale. Le crisi del 2025 mostrano con chiarezza che nessuna nazione può affrontare da sola le sfide globali. Un rinnovato impegno alla cooperazione, fondato sulla giustizia e sul rispetto reciproco, rappresenta l’unica via sostenibile verso sicurezza, prosperità e pace per le generazioni future.